EBOLI. Era affiliato con il clan Maiale e, in seguito, con i Fabbiano-Capozza. La Dia di salerno, su ordine dei giudici, ha ieri eseguito il sequestro di conti bancari e beni immobili di Giovanni Ricciardi, pregiudicato ebolitano, della moglie e della suocera.
A darne notizia La Città. Si parla di mezzo milione, per la magistratura tutto frutto di illeciti compiuti durante la sua affiliazione con i clan sopracitati. Terreni agricoli, fabbricati, intestati a lui, alla suocera ed alla moglie. Tutto derivato da vari crimini compiuti durante la sua militanza nella criminalità organizzata di Eboli.
Lasciando i clan Ricciardi ha deciso di continuare a compiere diversi atti delinquenziali. In special modo il 46enne era solito tenere sotto strozzo alcuni imprenditori ebolitani ai quali aveva “prestato” dei soldi. Arrestato due anni fa per un episodio simile in seguito alla denuncia di una vittima. In quell’occasione il riesame cancellò il tutto, definendo la richiesta di Ricciardi “eccesso arbitrario delle proprie ragioni”.
Di nuovo in manette nel gennaio 2015, sempre per usura. La misura cautelare del Gip in quell’occasione fu emanata in quanto l’uomo sembra fosse responsabile di altri 4 episodi simili tra il 2009 ed il 2013.
Era pericoloso Ricciardi, era prono a violente reazioni in caso di mancato pagamento. Una fama che si è costruito a poco più di 20 anni quando venne denunciato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti.
Nella giornata di ieri la confisca dei frutti di anni passati sotto il nome del clan Maiale.