C’è tanta rabbia ad Ischia dopo aver appreso la notizia del nuovo caso di contagio da coronavirus. C’è aria di protesta tra albergatori, gestori di lidi privati e addetti al trasporto pubblico sia terrestre che marittimo, che denunciano l’assoluta mancanza di controlli nei luoghi pubblici e agli imbarchi.
Ischia, l’ira degli albergatori dopo il contagio
L’allarme arriva anche dall’europarlamentare Giosi Ferrandino che sollecita la Regione a ripristinare i controlli nei porti della terraferma, per evitare spiacevoli sorprese nel pieno di una estate che per l’economia turistica del golfo di Napoli è già segnata da una crisi senza precedenti.
«Albergatori, ristoratori e gestori di spiagge private – recita una nota di categoria – hanno predisposto tutti i controlli previsti dai protocolli sanitari. Abbiamo sopportato ulteriori spese in un momento di crisi e abbiamo fatto a meno di maggiori introiti rinunciando ad aprire parchi termali. Abbiamo chiuso le sale da pranzo e in generale abbiamo creato le condizioni per il giusto distanziamento sociale. Ebbene, a fronte di questo sforzo, in strada si creano assembramenti incredibili, sulle spiagge libere si sta l’uno addosso all’altro e sui traghetti quasi nessuno rispetta più le norme di sicurezza. Le regole che noi rispettiamo e facciamo rispettare sono completamente disattese su autobus e navi e nei luoghi pubblici».